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Di legno del comitato Luce

 

 

 

 

 

 

VISIONI SARDE 2023 - (parte II)

PROIEZIONE

DEL CINECLUB FEDIC CAGLIARI

lunedì 11 novembre 2024

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"TI ASPETTO QUI“  (Italia, 13,00")

 

Un evento sconvolge la vita di Andrea, un bambino di 9 anni, costringendolo a mettere a dura prova la sua infanzia. Con l'aiuto dei genitori, il piccolo Andrea si muove con leggerezza nel mondo degli adulti per ristabilire l'equilibrio spezzato.

 

Cast: Angelo Piragino, Gavinucciu Ruda, Natalina Foddai, Jacopo Fulagiani, Giovanni Delogu. Sceneggiatura: Giuseppe Brundu. Direttore della fotografia: Giuseppe Camassa, Nicola Scognamillo. Scenografia: Salvatore Angius. Trucco: Isabella Lucchi. Montaggio: Gabriele Brundu.

Suono: Gianmarco Fogu. Aiuto regia: Francesca Buffoni. Assistente regia e edizione: Laura Berlinguer. Produzione: Gabriele Brundu. Distribuzione: Alpha film-

 

Note di regia

“Il film si basa su degli eventi realmente accaduti; circostanze vissute durante la mia infanzia dalle quali la mia mente ha cercato di proteggermi offuscando alcuni dettagli. Questo lavoro è un'occasione per provare ad analizzare le vicende passate e cercarne un senso. Andrea è un bambino affettuoso, solare e simpatico, ma qualcosa cambia in lui. Si chiude in se stesso e affronta tutto con una apparente tranquillità e superficialità esteriore. Negli incontri appare sereno, sicuro di sé e non comprende il perché di alcune cose, che lui dà per scontato. La figura di Anna, invece, è quella di una classica mamma dolce e premurosa, in apprensione per ciò che sta accadendo al proprio figlio. La figura di Francesco, il nonno, uomo estremamente buono ed estremamente legato al nipote, è il perno di tutta la storia. Attraverso i ricordi del nonno, Andrea rievoca i momenti

passati e si aggrappa a loro fino all'ultimo saluto, momento in cui decide di lasciarlo andare per sempre.

 

Gabriele Brundu nasce nel 1991 a Sassari, in Sardegna, dove inizia la sua carriera nello studio fotografico del padre. Si forma alla Scuola di cinema City Lights di Bonifacio Angius, oltre alla Scuola Civica di Cinema di Sassari. Nel 2016 ha la sua prima esperienza con il grande schermo, sul set di “Bandidos e Balentes – il codice non scritto”, come operatore e montatore. In seguito collabora con altri registi, quali Giampaolo Sanna nella realizzazione del cortometraggio “Happy Birthday”. Nel giugno del 2020 cura la fotografia del cortometraggio di Paolo Lubinu “Luci della notte” insieme a Giuseppe Camassa. Nel 2020 lavora sul set de “I Giganti” di Bonifacio Angius nella squadra di Fotografia chiamata Ascaso Dreams. Nel 2022 collabora alla Fotografia di alcuni cortometraggi tra cui “A prima vista” di Riccardo Bombagi. Nello stesso anno lavora al cortometraggio “Un Gatto” di Nicola Scognamillo. Nel 2023 scrive e dirige il suo primo cortometraggio “Ti aspetto qui.

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"DALIA" (Italia, 17,00")

Sara, una bimba di 7 anni, viene ritrovata nel bosco priva di sensi. È stata drogata e abusata. È il caso più difficile che Dalia, psicologa infantile dalla vita semplice, abbia mai affrontato. La donna ha poco tempo per scavare nella mente della bambina e capire cosa sia successo, prima che accada nuovamente. Capirà molto presto che fare i conti con i traumi rimossi ha un prezzo molto alto da pagare.

 

Interpreti: Laura Mura (Dalia) Carolina Orrù (Sara) Tiziano Polese (Maresciallo) Michele Sarti (Romeo) Gianmarco Diana (Padre Sara) Valentina Puddu (Madre Sara). Regia: Joe Juanne Piras. Sceneggiatura: Francesca Maria Scanu e Joe Juanne Piras.

Organizzatrice generale: Stella La Boccetta. Fotografia: Damiano Picciau. Musiche: Emanuele Contis. Sonoro: Emanuele Pusceddu. Costumi: Stefania Grilli. Scenografia: Francesca Melis. Trucco: Roberta Masia. Montaggio: Joe Juanne Piras.

 

Note di regia

Parlare delle contraddizioni più profonde dell'animo umano col filtro del cinema di genere.

Spinto da questa urgenza, assieme a Francesca Scanu, amica preziosa e raffinata sceneggiatrice, ho deciso di scrivere “DALIA”. Il corto nasce come spin-off del film “Dal Nulla”, attualmente in fase di sviluppo e pre-produzione, con lo scopo di sondarne alcuni aspetti e mettere in scena un piccolo mondo in cui la nostra protagonista potesse venire a contatto con una parte di sé che consciamente ha sempre negato. Volevamo scavare dentro Dalia, tinteggiare i contorni di un'esigenza e un dolore mai totalmente e veramente esternati, l'impossibilità di poter dare alla luce dei figli, e attraverso il suo dolore trattare temi importanti come gli abusi sui minori, e le verità negate a sé stessi.

Il corto, che danza sul filo del thriller, pare infatti fin dall'inizio concentrarsi sul tentativo di aiutare una vittima di abusi e riuscire a fare giustizia catturando il colpevole, per poi sul finale, rovesciare gli schemi tradendone le premesse. DALIA è un piccolo racconto il quale afferma con forza che il male è sempre banale, ambiguo e ci riguarda da vicino; non è mai qualcosa di lontano e diverso da noi.

 

PREMI.

Premiato al Festival Passaggi d'Autore - Intrecci Mediterranei - Sant'Antioco

 

Joe Juanne Piras : classe '87, nato e cresciuto in Sardegna, si laurea in Filosofia e si specializza in cinema. Interessato da sempre a temi come la sofferenza mentale e gli abusi sui minori, tra il 2009 e il 2011 collabora con la Facoltà di Medicina al progetto di psichiatrica sperimentale “Cinema per comunicare oltre il disagio”. Tra il 2012 e il 2018 dirige diversi videoclip, progetti sperimentali, documentari e cortometraggi,  tra i quali “Un Atto di Dolore”, vincitore di numerosi premi nazionali ed internazionali, e del “Premio speciale Franco Basaglia” Ha attualmente terminato il suo ultimo cortometraggio “Dalia” e sta lavorando alla produzione del suo primo film “Dal Nulla”, scritto assieme a Francesca Scanu e prodotto da La Sarraz Pictures. Dal 2019 è direttore artistico dell'Andaras Traveling Film Festival.

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"GIÙ CUN GIUALI"  (Italia, 3,00")  

Giù cun Giuali sono cugini diversissimi tra loro: uno è pulito e ordinato, l'altro è sporco e irriverente. I due, giocando, trovano un modo per andare oltre le apparenze.

 

Genere: Cortometraggio di finzione. Tecnica: Animazione Stop motion. Formato: Video 1920x1080. Sceneggiatura, regia e animazione: Michela Anedda. Concept grafico: Marina Brunetti. Disegni aggiuntivi: Luca Tuveri. Storyboard e animatic: Giulia Pes. Voce: Lia Careddu Musiche e sound: Simone Mura.

Produttori: ISRE Sardegna e Cineteca Sarda.

 

Note di regia

Giu cun Giuali significa letteralmente "giogo e bue" ed è un'espressione usata per riferirsi a una coppia inseparabile, di solito con una connotazione negativa. Giù cun Giuali è il terzo episodio di Faulas, una serie tv animata basata sulla saggezza popolare delle lingue minoritarie che nasce da una mia personale ricerca visuale sui modi di dire della tradizione e sulle figure retoriche con cui il linguaggio popolare si esprime. Mia nonna Vincenza chiamava me e i miei cugini con nomignoli che riecheggiavano gli stereotipi tradizionali e, crescendo e viaggiando, ho riscoperto modi di dire e stereotipi popolari altrettanto affascinanti. Inoltre il sardo è stato definito dall'UNESCO lingua minoritaria in via d'estinzione, per cui il progetto nasce dal forte desiderio di tramandare i detti dei nostri antenati alle nuove generazioni, creando un prodotto audiovisivo sincero, con il fine ultimo di mantenere viva la lingua e di affascinare sia un pubblico giovane che uno più nostalgico.

 

PREMI

Premio Kentzeboghes 2022 Babel Film Festival. - Cagliari  

 

Michela Anedda è una regista, scrittrice e animatrice stop motion con sede a Cagliari. Dopo una laurea in Design al DADU (Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica Università degli Studi di Sassari), nel 2013 consegue il Master of Arts presso l'Edinburgh College of Art, presentando il cortometraggio Cogas come progetto finale. Cogas è stato selezionato in più di cinquanta festival di animazione, vincendo il premio per la migliore animazione italiana al SFF 2014. Da allora lavora e vive sull'isola, collabora con case di produzione nazionali e internazionali.La sua ricerca personale e visiva consiste nell'incorporare le tradizioni sarde nelle sue opere, rielaborandole.

 

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RANAS  (Italia, 18,00")

Lorenzo, un adolescente irrequieto, entra in possesso della pistola appartenente al padre recentemente scomparso. Insieme a Gabriele, il suo nuovo compagno di scuola, si avventura nelle campagne vicine al paese per provare a sparare. Quel pomeriggio è attesa un eclissi totale di sole. Mostrando coraggio il ragazzo si convince di poter rivedere il padre.

 

Regia: Daniele Arca. Interpreti: Adelaide Boero, Andrea Atzori, Clara Corda, Costanza Fadda, Daniela Musiu, Lorenzo D'Auria, Diego Madeddu, Emma Fenu, Giovanni Pilia, Isabella Onano, Lorenzo D'Auria, Matteo Loglisci, Rita Giovanna Pau, Sceneggiatura: Daniele Arca. Fotografia: Pierfrancesco Carta, Simone Sarais. Montaggio: Daniele Carta. Colonna sonora: Carloenrico Pinna.

Produzione: Società Umanitaria Cineteca Sarda.

Note di Regia

Per questo cortometraggio, sono partito da alcuni episodi autobiografici che da tempo desideravo mettere in scena, la vicenda della pistola cosí come quella dell' eclissi sono realmente accadute. Sono passati venticinque anni da quegli episodi e questa distanza temporale, mi ha messo nella condizione di poter riflettere sul significato di quegli eventi. Adesso mi appaiono come una sorta di rito di iniziazione, dove io e il mio compagno di scuola in maniera del tutto inconsapevole, ci recavamo per sfidare la morte, in luoghi che 3000 anni prima, avevano forse un significato simile per gli abitanti di quel territorio.

PREMI

Premio Kentzeboghes 2022 Babel Film Festival – Cagliari

 

Daniele Arca è nato a Carbonia nel 1984. Durante le scuole superiori matura la passione per la musica e crea i primi progetti musicali. Durante gli anni dell'Università, mentre segue i corsi della facoltà di scienze politiche, matura la passione per il cinema. Inizia a frequentare rassegne, corsi di sceneggiatura e regia presso l'ateneo. Nel 2011 realizza il suo primo

videoclip e contestualmente partecipa in qualità di aiuto regista alla realizzazione di una serie di cortometraggi e documentari. Nel 2013 inizia l'attività di videomaker freelance, maturando esperienza in campo commerciale nel reportage e nella fiction. Continua a realizzare videoclip, spot pubblicitari, cortometraggi e reportages. Nel 2016 consegue un master di primo livello in Filmmaking (presso l'Università di Cagliari). Nel 2017 lavora come dipendente presso White box studio S.r.l. dove cura la parte videografica dei progetti di comunicazione per le principali realtà del design italiano. Nel 2019 realizza il suo primo documentario “Jukebox al carbone” prodotto dalla Cineteca Sarda Società Umanitaria a cui nel 2020 segue la seconda parte.

Prosegue l'attività di freelance realizzando cortometraggi, spot pubblicitari, reportage e documentari.

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"SPIAGGIA LIBERA“ (Italia, 16,00")

Su una spiaggia deserta, Roberto e Matilde trascorrono una giornata estiva apparentemente tranquilla tra padre e figlia. Sognatore ad occhi aperti, lui vive costantemente nei ricordi del passato. Lei è una ragazzina scontrosa e ribelle, l'età infantile a quella adolescienziale. Dietro ai ricordi e ai silenzi, si cela la paura di affrontare un argomento critico per entrambi.

 

Interpreti: Agata Pisani, Fabrizio Croci, Giulia Gonella, Gerolamo Delogu, Roberto Braga.

Soggetto e Sceneggiatura: Ludovica Zedda. Musiche: Marius Berardinelli.

Costumi: Arianna Cortese. Fotografia: Eleonora Castiello.

Suono: Nicole Abbiati, Fabio Bruno  (Sound Design).

Note di regia :

La regia di Spiaggia Libera si focalizza principalmente sui primi piani dei due attori protagonisti, per enfatizzare la loro espressività e sottolineare l'intimità della storia. Le scene di rallenty (la scena sott'acqua, la scena di ballo e il flashback) sono i tre momenti onirici della narrazione, in cui padre e figlia si lasciano trasportare dalle sensazioni, allontanandosi dalle preoccupazioni reali.

La palette colori ha come colore principale l'azzurro del mare e le sue sfumature, che viene accompagnato dai colori caldi e avvolgenti della spiaggia.

La fotografia è fresca, estiva, poco contrastata e veritiera, in quanto racconta la vicenda in maniera realistica dal mattino al tramonto.

Infine, la musica accompagna i due personaggi per quasi tutta la durata del corto. Alterna motivi leggeri e spensierati con melodie più cupe e profonde.

PREMI

Menzione Speciale Festival Visioni Sarde Ed. 2023 - Cagliari

Migliore sceneggiatura al Festival Afrodite Short - Casa del Cinema, Roma

Film selezionato per l'ottava edizione della prestigiosa rassegna cinematografica “10 Corti in Giro per il Mondo” organizzata dal Centro Nazionale del Cortometraggio in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

 

Ludovica Zedda, classe '96, è sceneggiatrice e regista. Appassionata di cinema fin da bambina, dopo aver conseguito gli studi linguistici frequenta l'Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni dove si diploma in regia cinematografica. Nel 2019 scrive e dirige il suo primo cortometraggio intitolato La viaggiatrice, selezionato a vari festival italiani e internazionali e vincitore di diversi premi. Nel 2020 inizia a lavorare come assistente alla regia e come assistente producer nel settore pubblicitario a Milano. Nel settembre 2021 dirige il suo secondo cortometraggio Spiaggia Libera, realizzato attraverso una raccolta fondi. Adesso il corto sta partecipando a

diversi festival dell'audiovisivo e sarà presto disponibile al pubblico.

 

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VISIONI SARDE 2023 - (parte I)

PROIEZIONE DEL CINECLUB FEDIC CAGLIARI

lunedì 7 ottobre 2024

INCAPPUCCIATI, FOSCHI

(Italia/Svezia, 13,00")

di Nicola Camoglio

 

Sardegna, anni '70. Clotilde e Mondino sono una coppia in viaggio nell'entroterra dell'isola. Sono diretti verso Nuoro, dove Mondino deve consegnare la macchina del suo datore di lavoro. Durante questo fatidico tragitto all'apice della paranoia degli anni di piombo, la coppia viene a contatto con una banda di rapitori, sperimentando sulla propria pelle la realtà incerta del tempo.

 

Interpreti: Enrica Pintore (Clotilde), Simeone Latini (Mondino), Lia Careddu (Ileana), Tiziano Polese (Dottor Conti), Francesco Falchetto (Bandito), Costantino Cicalo' (Michele), Michele De Luca (Appuntato Manca), Giacomo Serreli (Giornalista), Alberto Serreli (Bandito), Martino Melis (Bandito).

Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Nicola Camoglio. Costumi: Stefania Grilli e Gioanna Maullu, Musiche: Fredrik Jonasson. Montaggio: Francesco Loi. Fotografia: Camilla Topuntoli. Suono: David Kuuse (Sound Design) Produttore: Andrea Benoni Marco Benoni Nicola Camoglio.

 

"Incappucciati, Foschi" è stato prodotto da Ominous Pictures e Artevideo con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, dello Swedish Film Institute e della Fondazione di Sardegna.

 

PREMI

Premio miglior attore (Simeone Latini) a Visioni Corte International Short Film Festival - Gaeta

 

Note di regia.

"Essendo cresciuto in una famiglia proveniente dall'entroterra Sardo, le storie sul banditismo hanno catturato il mio immaginario sin da bambino. Attraverso il racconto di un episodio capitato a dei comuni cittadini in un periodo storico fortemente paranoico e conflittuale, “Incappucciati, Foschi” analizza questioni di classe e di conflitto culturale"

 

NICOLA CAMOGLIO è nato a Cagliari (Italia), nel 1991. È un regista, sceneggiatore e produttore, residente a Gothenburg (Svezia) dal 2010. Nel 2019 rilascia il suo primo lungometraggio, intitolato “The Eye of the Beholder”, un progetto autofinanziato e da lui scritto, diretto, co-prodotto e montato.

Il suo ultimo cortometraggio, “Incappucciati, Foschi”, realizzato con il contributo dalla Regione Autonoma della Sardegna, dallo Swedish Film Institute e dalla Fondazione di Sardegna, è stato presentato in anteprima al Figari International Short Film Fest nel Giugno del 2022. 

Camoglio ha recentemente conseguito un Master (MA) in Lettere all'Università di Gothenburg ed è in fase di sviluppo con due lungometraggi, intitolati rispettivamente “Domus” e “Tide”, entrambi i quali hanno ricevuto supporto per lo sviluppo dallo Swedish Film Institute.

 

 

 

 

LA PUNIZIONE DEL PRETE

(Italia, 18,00"

di Francesco Tomba e Chiara Tesser

Il racconto ha per protagonisti un avido prete e proprietario terriero di Loiri, don Fresu, e un cieco molto astuto proveniente da Luras, tale Signor Depperu. I due, impegnati nella compravendita del bestiame del curato, avvieranno una lunga trattativa che porterà infine la furbizia di uno a prevalere sull'avarizia dell'altro.

 

Interpreti: Maurizio Giordo, Massimiliano Caprara, Silvia Carusillo, Marco Tomba, Rinaldo Schirru, Enea Satta, Pasquale Gregu, Giuseppe Murrali. Soggetto: Salvatore Giua. Sceneggiatura: Chiara Tesser. Musiche: Mick Taras. Montaggio: Francesco Tomba. Costumi: Salvatore Aresu. Scenografia: Francesca Ragazzo. Fotografia: Pierfrancesco Carta. Suono: Andrea Camboni . Make up/Hair: Giovanni Maurelli. Consulenza Linguistica: Riccardo Mura. Supervisione grafica: Tommaso Spiga. Coordinatore: Pasquale Gregu. Assistente alla regia: Simone Sarais Una produzione ISRE, con il contributo di Sardegna Film Commission. Produzione: Francesco Tomba. Produzione esecutiva: Chiara Tesser

 

Note di regia

Il film è stato realizzato da una troupe di giovani professionisti sardi ed è stato girato interamente nella regione gallurese della Sardegna. Il cortometraggio, che unisce più lingue - italiano, logudorese lurese e gallurese - ha attinto a un portfolio fisiognomico, estetico e culturale proprio di un territorio che sembra essere quasi immune al passare del tempo.

Il film è tratto da un racconto popolare sardo ed è verosimilmente ispirato a fatti realmente accaduti. Nel 2022, infatti, Francesco Tomba e Chiara Tesser hanno deciso di rispolverare questa storia e svilupparne la sceneggiatura in seguito al racconto delle vicende da parte del nonno materno del regista, nato nel 1932 a Luras e cresciuto in un tempo in cui la storia sarda, e i suoi conseguenti insegnamenti, venivano tramandati prevalentemente a voce.

La dimensione collettiva è stata colonna portante dell'intero progetto: il cortometraggio è stato infatti in parte finanziato da una campagna di crowdfunding ed è stato sostenuto dal punto di vista tecnico, linguistico ed economico da molte attività del territorio.

 

PREMI

Progetto vincitore del premio "AVISA 10 - Antropologia Visioni in Sardegna" dell'ISRE - Nuoro

 

FRANCESCO TOMBA. Classe 1992, è nato a Cagliari e vive tra Cagliari e Biella. Concluso il liceo classico Siotto Pintor, e dopo essersi laureato al Dams di Bologna, dove ha seguito il corso di Storia del cinema, ha conseguito la laurea magistrale in Televisione, Cinema e New Media all'università Iulm di Milano. Dopo aver diretto per diversi anni contenuti audiovisivi per istituzioni pubbliche e private, nel 2021 ha fatto il suo debutto sul grande schermo con il docufilm "Dove nasce il vento", prodotto dall'associazione culturale Tusitala di Cagliari e selezionato in numerosi festival nazionali e internazionali, ricevendo diversi premi. Ha collaborato con festival cinematografici come Noir in Festival (MI), Visioni Italiane (BO), Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, Cagliari Film Festival; ha inoltre lavorato in alcune produzioni televisive e

cinematografiche come "Four more shots, please!" (Amazon Prime, 2022) e "Lubo" (Giorgio Diritti, 2023).

 

CHIARA TESSER. Classe 1997, è nata e cresciuta in provincia di Treviso. E’ laureata in "Televisione, Cinema e New Media" all'università IULM di Milano. Lavora con grandi e piccole produzioni cinematografiche, dividendosi tra vari reparti: regia, location e produzione. In parallelo sviluppa progetti indipendenti come sceneggiatrice e regista. Tra questi, ha lavorato come aiuto regia nel premiato documentario "Dove nasce il vento" (Francesco Tomba, 2021), e dalla sua storia autobiografica ha recentemente promosso attraverso i festival il suo

primo cortometraggio in stop-motion "Un amico speciale" (Chiara Tesser, 2022), realizzato con alcuni colleghi dell'università.

 

 

 

QUELLO CHE È MIO

(Italia, 19,00")

 

di Gianni Cesaraccio

Quattro malati terminali viaggiano per un paesaggio rurale, armati fino ai denti, compiendo una

rapina dietro l'altra. Sono amici, colleghi: ex soldati che si sono ammalati in missione. Dovranno superare i loro limiti e le loro paure per riuscire a dare forza e dignità ai loro ultimi giorni.

 

Interpreti: Marco Bullitta, Vanni Fois, Roberto Fara, Davide Tassi, Teodora Puggioni. Soggetto e Sceneggiatura: Gianni Cesaraccio da un'idea di Marco Bullitta. Direttore della Fotografia: Giuseppe Pagano. Scenografia: Federico Maugeri. Costumi: Salvatore Aresu.

Trucco: Francesca Cattari. Montaggio: Giuseppe Pagano. Musica: Gianfranco Marongiu. Suono: Lorenzo Cardelli. Presa diretta: Gianfranco Marongiu. Post audioProduttore: Fabio Donatini, Chiara Nicoletti. Produzione: Zarathustra Film. Distribuzione: Esen Studios.

 

Note di Regia

“Quello che è mio” è un piccolo film che parla di ciò che lasciamo di noi al mondo. Dentro ci ho messo tutto quello che ho, il cinema che amo, le storie e i personaggi che fanno parte del mio mondo. È un film fatto con tanta fatica e tanto cuore che spero possa trasmettere tutta la passione che ci ho (e abbiamo) messo per farlo.

 

PREMI

Primo Premio Festival Visioni Sarde Ed. 2023 - Cagliari

Miglior Cortometraggio Regionale e Premio Giuria Popolare al 13° Figari International Short Film Fest - Golfo Aranci (Olbia)

 

GIANNI CESARACCIO

Nato a Sassari, classe 1981. Dirige diversi corti fin dal 2003, tra cui “Valerio” che vince Visioni Italiane 2020 (sez. Visioni Sarde). Scrive il corto “Luce e Me” di Isabella Salvetti che vince il Giffoni Film Festival 2020. Ha lavorato come story editor per la Pepito Produzioni e sta sviluppando la sua opera prima “Quello che resta” ispirata all'ultimo corto “Quello che è mio”.

 

TILIPIRCHE

(Italia, 18,00")

 

di Francesco Piras

In un paesino nel cuore della Sardegna, durante una terribile invasione di cavallette che divora ogni cosa, un allevatore deve affrontare il passaggio di testimone, da padre a figlio, per la gestione dell'ovile.

 

Interpreti: Giuseppe Ungari, Antonio Chessa, Marinella Frau. Soggetto: Francesco Piras. Sceneggiatura: Francesco Piras. Musiche: Malasorti (Emanuele Pittoni, Francesco Medda). Montaggio: Francesco Piras. Costumi: Stefania Grilli. Scenografia: Francesco Piras. Fotografia: Francesco Piras. Suono: Claudia Pitzalis. Produttore: Francesco Piras. Produzione: Mechanè Film by Bee to Bee.

Distribuzione: Zen Movie. Vendite estere: Zen Movie.

 

Note di Regia

"Quando ho visto in televisione, in rete e sui giornali le foto e le immagini dell'invasione di cavallette, non avevo ancora in programma di girare un film - racconta Piras -. Quelle immagini mi hanno sconvolto e ho deciso, il prima possibile, di andare a visitare quei territori. Sono andato a Noragugume a fine giugno, con solo una videocamera a mano, un assistente e l'attore principale, Giuseppe Ungari. Non avevamo una sceneggiatura scritta. Mi sono immerso totalmente in quei luoghi. Il film è stato girato con la partecipazione degli abitanti di Noragugume i quali, nonostante il realismo delle parti, hanno interpretato un copione".           

La storia è finzione "ma prende spunto dal contesto circostante - precisa il regista - dagli elementi della realtà: l'invasione della cavallette, la sofferenza degli uomini e degli animali, la festa del paese, la preghiera e poi la finzione legata alla vicenda personale dell'allevatore e del figlio, che prende però spunto da un'indagine nel territorio". Piras ha assorbito dalla gente tutti gli elementi che contraddistinguono la vita di ogni giorno in un piccolo paese dell'interno del Nuorese. "Sappiamo che in quei luoghi il rapporto tra uomo e natura è diretto - spiega il regista - la vita degli uomini è connessa con l'ambiente, con il territorio, con il clima. E' un rapporto che può diventare una lotta, anche per la sopravvivenza. In questo rapporto diretto, la civiltà moderna si inserisce senza mediazione e senza dialogo. La presenza delle fabbriche appare come un elemento estraneo, una soluzione di salvezza probabilmente illusoria e in tutti i casi alienante".          

Nel rapporto tra l'allevatore e il figlio, infatti, spunta la possibilità di un lavoro in fabbrica, un'illusione di cambiamento rispetto alla vita in campagna.

 

PREMI

Primo Premio Visioni Ambientali. Festival "Visioni Italiane " Ed. 2023 - Bologna. Premio Confartigianato a Corto Dorico Film Fest - Ancona.

Menzione Speciale al Festival del Cinema Indipendente Europeo e del Mediterraneo - Catania. Unico cortometraggio italiano selezionato nel concorso internazionale del Festival du court métrage de Clermont-Rerrand.

Evento Speciale, cortometraggio di chiusura della Settimana Internazionale della Critica della Biennale di Venezia.

 

FRANCESCO PIRAS

Regista e direttore della fotografia, Francesco Piras è stato candidato nel 2019 ai David di Donatello con il cortometraggio Il nostro concerto e nel 2023 è stato in selezione ufficiale ai Nastri D'Argento con Mammarranca. Ha diretto la fotografia di numerosi cortometraggi, documentari e film tra cui Bentu di Salvatore Mereu, presentato in concorso alle Giornate degli Autori della Biennale di Venezia nel 2022.

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