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Il Cineclub Cagliari nasce nel 1953, grazie ad un gruppo di notabili e professionisti di Cagliari e Sassari che costituisce un'associazione di cine-amatori, o cine-dilettanti come si diceva allora.
la prima associazione di cultura cinematografica nata in Sardegna.
Elio Del Piano in azione durante le riprese de
"Il trenino dei nostri sogni" (1958)
L'affiliazione alla FEDIC nazionale (nata nel 1949 dalla fusione tra l'Ente Italiano Cineamatori e la Federazione Italiana Cineamatori) permette a Elio Del Piano, Antonio Foddis, Antonio Vodret e Mario Mura, tra i fondatori del Cineclub Cagliari, di partecipare al Concorso Nazionale FEDIC di Montecatini con due corti: "Chirurgia oculare: manualità da cesellatore" di Foddis, documentario girato in 8 mm, e "Una giornata di sport" di Vodret e Mura, documentario in 16 mm. Al lavoro di Foddis verrà riconosciuto il secondo posto nella categoria film scientifici e la Coppa Ferrania, che Elio Del Piano ritirerà personalmente come documentato nel filmato Montecatini '53" girato dallo stesso Del Piano (che abbiamo proiettato il 24 novembre 2014 durante una serata a lui dedicata). Il primo film presentato da un cineclub sardo guadagna immediatamente un riconoscimento nazionale!
Elio Del Piano ritira la Coppa Ferrania
(fotogramma tratto da "Montecatini '53")
L'affiche della serata FEDIC dedicata
a Elio Del Piano (24 novembre 2014)
L’anno seguente sono iscritti a al concorso di Montecatini ben quattro film: "I due viandanti", un lavoro a soggetto in 16 mm, presentato come film sociale, "Lavorazione del minerale di piombo", documentario didattico in 8 mm, ambedue di Elio del Piano, "Impressioni di Sardegna", una fantasia in 8 mm di Ugo Langione e "La 298° Sagra di S. Efisio", documentario in 16 mm di Michele del Piano.
Fotogramma tratto da "I due viandanti" di Elio Del Piano
Tra gli anni '50 e i '60 sorgono altre associazioni cinematografiche (Sassari, Olbia, Iglesias, Alghero) e nel 1966, in seno alla Società Umanitaria di Cagliari, nasce la Cineteca Sarda durante un incontro sull'organizzazione della cultura cinematografica in Sardegna, svoltosi presso il rifugio della Madonnina a Santulussurgiu. Al convegno partecipano, oltre ai promotori della Cineteca Sarda - Società Umanitaria, diverse associazioni culturali sarde, come la FICC (Federazione Italiana dei Circoli del Cinema), la FEDIC di Cagliari e di Sassari tra i cui membri fondatori figura Nando Scanu, imprenditore cinefilo che ha avuto un ruolo di prim'ordine nell'associazionismo cinematografico isolano: è stato co-ideatore del Sardinia Fim Festival di Sassari ed ha diretto sino al 2014 la Consulta dei Cineclub Sardi, quando le associazioni sarde affiliate alla FEDIC superavano la decina:
Nando Scanu al Festival Cinema di Iglesias "Murales a Samassi" - 1972
(Archivio Scanu)
Nando Scanu ad Alghero durante le riprese de "Il bombardiere" - 1960 (Archivio Scanu)
alcuni tra i fondatori della Cineteca sarda:
la regista RAI Piera Mossa,
Fabio Masala e Filippo Maria De Santis
anni '60/'70 (Archivio Scanu)
1967:
durante la Rassegna di OLBIA,
una riunione
per una visione privata.
Da sinistra: Oliviero Maccioni
(del Cineclub FEDIC Cagliari),
Gianpaolo Bernagozzi,
Nando Scanu, Italo Carrone, Gianni De Tomasi
e Vittorio Gallo
Una foto degli anni '70:
si riconoscono al centro Peppetto Pilleri (con il bastone)
e Marco Asunis, a destra
(foto Luigi Zara)
Un altro cine-amatore cagliaritano, Natalino Ridolfini, funzionario della società Elettrica Sarda, sarà tra i soci del cineclub e documenterà in pellicola i lavori di costruzione di alcune dighe sui fiumi Flumendosa, Tirso e Taloro dal 1957 al 1961 (fotogrammi tratti dalle digitalizzazioni effettuate dalla Cineteca Sarda):
Natalino Ridolfini davanti ai lavori della diga del Medio-Flumendosa (1957)
Natalino Ridolfini riprende sotto la pioggia gli scarichi del 1° salto della diga di Bau Muggeris
(Alto-Flumendosa - 1959)
Purtroppo Natalino Ridolfini, è scomparso nel marzo 2017. E a distanza di tre mesi è putroppo scomparso un altro autore, figura di rilievo all'interno del Cineclub cagliaritano: Piero Pintor.
Negli anni '60 al Cineclub si associano diversi nuovi autori tra cui Piero Pintor che nel 1966 realizza un'animazione a passo uno (stop motion) dal titolo "L'orchestra si diverte" con la collaborazione di Gianni Meli. Presentato lo stesso anno al concorso di Montecatini Terme, il corto ottiene il trofeo FEDIC quale Miglior film d’animazione. Il film di Pintor consegue inoltre altri premi e riconoscimenti internazionali, tra i quali :
- una medaglia d’oro al concorso UNICA a Marienbad (Mariánské Lázně) nel 1966,
- il Trofeo Africano al concorso del Sudafrica nel 1967, -
- il Nastro d’oro al Festival di Salisburgo nel 1967,
- primo premio assoluto “Schermo d’Oro” nel 1967 a Nyon in Svizzera.
E infine partecipa all’Expo ’67 a Montreal, in Canada, con passaggio alla TV canadese.
Gianni Meli
Piero Pintor
due fotogrammi tratti da "L'orchestra si diverte" (digitalizzazione: Roberto Pirodda)
Negli anni '70 e '80 diversi autori iscritti al cineclub FEDIC realizzano cortometraggi, documentari e animazioni che partecipano a concorsi nazionali e internazionali:
Vittorio Carcò, già socio del WWF della cui sezione sarda sarà presidente a partire dal 1980, come autore cinematografico "amatoriale" firma diversi documentari naturalistici in 8 mm, e in alcuni casi, come per "I cavalli della Giara di Gesturi" del 1972, in collaborazione con altri due soci del cineclub FEDIC, Franco Vettese e Giovanni Malagoli:
due drammatici fotogrammi tratti da "I cavalli della Giara di Gesturi"
(digitalizzazione: Cineteca Sarda)
Nel 1981 Piero Pintor (per alcuni anni presidente del cineclub) assieme a Vittorio "Ninnino" Mascia e Antonio Sechi, realizza per il cineclub di Cagliari e di Iglesias un documentario sulla storia del quartiere cagliaritano di Castello, "A son'e corru"; nel 1986, sempre con Mascia e Secchi, una nuova animazione firmata Cineclub FEDIC Cagliari:"Allegretto ma non troppo", una satira caustica e strampalata sullo sviluppo dell'economia e della politica isolana, una sorta di collage animato a passo uno:
due fotogrammi da "A son'e corru" (a sinistra) e da "Allegretto ma non troppo"
(quest'ultimo digitalizzato da Roberto Pirodda)
Nello stesso periodo entra nella FEDIC Francalisa Iannucci, insegnante di educazione artistica di un Liceo cagliaritano, una delle più eclettiche e prolifiche autrici del cineclub, che inizia con animazioni realizzate con gli alunni ma non solo e che caparbiamente cercherà di tenersi al passo con le evoluzioni tecnologiche che facevamo capolino sul finire del XX secolo, passando dagli 8mm al VHS, alle animazioni Flash e al digitale sino al full HD, producendo animazioni, documentari e fiction in alcuni dei quali oltre che autrice è anche interprete:
Francalisa Iannucci in "E tu donna..." (1981)
"Tempo d'animazione" (1987)
"Sogni di stagno" (1987)
(tutti e tre i video girati in 8mm e digitalizzati da Luca Portas della Cineteca Sarda)
a sinistra un estratto
dall'animazione "Sogni di Stagno":
Ma tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90, si intuisce che qualcosa sta cambiando nel panorama del cinema "amatoriale": lentamente scompare l'8mm e il super8 e iniziano a venir proposti sul mercato nuovi sistemi. Dopo un periodo di interruzione delle attività, nel 1995, con la presidenza di Romano Widmar il Cineclub cagliaritano riprende ad organizzare degli incontri per cinefili, al fine di gestire la nuova realtà data dall'apparizione sul mercato dei sistemi "home" di videoregistrazione (VHS, superVHS, video8, betamax, ecc...), che rappresentano in quegli anni un nuovo impulso alla realizzazione di cortometraggi "low cost";
Questa nuova situazione permette a Romano Widmar di proporre il cineclub nel panorama culturale cagliaritano con una nuova veste: inizia una programmazione di proiezioni che dal 1995 al 1997 offre ai nuovi soci l'occasione di confrontarsi con video provenienti da vari festival e rilancia la proposta della Consulta Regionale della FEDIC (che precedentemente aveva diretto e la cui presidenza passava in quegli anni a Nando Scanu) di un concorso triennale dal titolo "La Sardegna verso il Duemila".
Romano Widmar
Nascono nuovi concorsi e festival per cortometraggi che rappresentano un incentivo alla realizzazione di video indipendenti: il "V-Art" organizzato dall'autore Giovanni Coda, il "Cagliari in corto.. metraggio" del Cineclub Namaste a Cagliari, il "Festival Corti" ad Olbia, per esempio.
E il cineclub FEDIC riesce ad attirare i nuovi videomakers.
da "Il corto in Sardegna: nascita ed evoluzione"
di Giuseppe "Peppetto" Pilleri, socio del Cineclub FEDIC oltre che operatore culturale tra i fondatori della Cineteca Sarda,
(capitolo tratto da "Nuovo cinema in Sardegna" a cura di Antioco Floris, Cagliari, ERSU - aipsa edizioni, 2001):
" (...) quella fu l'occasione per conoscere autori come Pio Bruno, Roberto Pirodda, Lino Ariu e Franco Montis, Fulvio Colombi, Francesca Ziccheddu e Massimo Coraddu, Alessio Liberati, Paolo Deiana, Alessandro Dettori, Simone Serreli e soprattutto Paolo Carboni e Giovanni Coda; quasi tutti esordienti che ebbero in seguito un passaggio dal marzo al giugno 1997 in una rubrica del Tg di Tele Costa Smeralda, piccola tv regionale."
Romano Widmar consegna al giovane Maurizio Loi il premio del concorso
"3 minuti di celebrità" per il suo "Casteddu City"
(nel 2008, foto presa dal sito Cinemecum)
In effetti fu proprio l'iscrizione al cineclub FEDIC Cagliari che ha rappresentato per Pio Bruno lo stimolo a realizzare nel 1996 dapprima un film a soggetto, "Lo stakanovista" e poi altri due corti, anche questi girati in S-VHS e montati in analogico: "My heart belongs to mummy" e "Sa die de s'acciappa"; quest'ultimo conseguirà due premi al Concorso "Castellum Castri": miglior video sull'evento organizzato per "Sa die de sa Sardigna" e miglior commento sonoro.
Pio Bruno ne "Lo stakanovista"
Carmen Cocco (e la piccola Camilla Bruno) in
"My heart belongs to mummy"
una scena tratta da
"Sa die de s'acciappa"
Tutti e tre i lavori, come quelli di decine di altri autori, saranno trasmessi su Tele Costa Smeralda, preceduti dalle interviste del giornalista
Antonello "Tziu" Lai e da Giulietta Grauso.
Il giornalista di TCS si era reso conto del mutamento culturale in atto e cercò di coglierne le peculiarità chiedendo al cineclub FEDIC di indicargli gli autori che avrebbe poi intervistato nella sua rubrica e le cui opere avrebbe trasmesso.
Alcuni dei giovani autori che alla fine degli anni '90 hanno partecipato con le loro opere agli incontri del cineclub:
Simone Serreli in "Dietro lo specchio". Assieme a Alessandro Dettori e Francesca Ziccheddu e la loro RMI (Registrazioni Magnetiche Improponibili) hanno dato una scossa alle serate del cineclub FEDIC
Fulvio Colombi riceve dall'apneista Umberto Pellizzari nel 2000 un premio per il suo "Oasi di corallo", uno dei suoi documentari autoprodotti sul mondo subacqueo
Anche Paolo Carboni (a sinistra) e Giovanni Coda (a destra), oggi autori affermati, hanno mostrato i loro primi lavori al cineclub FEDIC durante la presidenza di Romano Widmar.
In realtà, proprio le nuove possibilità di realizzare a costi accessibili dei video, se da un lato permette al cineclub di porsi ancora come punto di riferimento di un numero crescente di giovani autori locali invitati a mostrare le loro creazioni, e di avere allo stesso tempo accesso ad un'enorme quantità di opere che partecipano ai vari festival cinematografici che si moltiplicano in tutto il mondo, iniziano d'altro canto a fargli perdere quella peculiarità di "laboratorio" nell'ambito del quale condividere tra autori la produzione di video. I nuovi autori infatti, ("videomakers") di lì a qualche anno, in particolare con lo sviluppo di internet e di nuove vetrine virtuali, avranno a disposizione infinite possibilità di accesso a materiali, scambi di esperienze con altri autori, corsi (tutorial) e di inviare i propri lavori per partecipare a festival nazionali e internazionali e soprattutto sono sempre più interessati ad un percorso artistico meno improvvisato e più vicino a criteri di produzione professionale. Il punto di riferimento diventano le scuole di cinema che offrono percorsi formativi più adeguati alla complessità dei materiali e dei softwares di editing e garantiscono persino possibili sbocchi lavorativi concreti. Roma, Bologna, Parigi, Barcellona.
Alla fine della prima decade de III millennio, alcuni autori da tempo legati alla FEDIC, ma anche nuovi videomakers, presentano i propri lavori al cineclub che resiste come vetrina "live" con il presidente Romano Widmar che propone all'inizio delle serate anche delle lezioni di linguaggio cinematografico in pillole.
Ma anche Cagliari, con il CELCAM (Centro per l'educazione ai linguaggi del cinema, degli audiovisivi e della multimedialità) del Corso di laurea in Scienze della comunicazione dell'Università, corso gestito dal prof. Antioco Floris, cui collaborano autori del calibro di Enrico Pau, Salvatore Mereu e Marco Antonio Pani.
Romano Widmar
consegna una targa a Stefano Cortis
per il suo "Se fossi stata qui"
(nel 2009, foto presa dal sito Cinemecum)
Pio Bruno, dopo una decennale pausa di riflessione, realizza nel 2009 due corti: un documentario ("Tourada - la corrida portoghese") e un piccolo video famigliare rielaborato ("Era uma vez uma malandreca") che, presentato al Concorso Villa di Chiesa del Cineclub di Iglesias, allora ancora affiliato alla FEDIC, vince la medaglia d'argento "Tanda" e nel successivo 2010 viene selezionato alla prima edizione del festival Skepto a Cagliari, ed al Sardinia Film Festival del Cineclub di Sassari:
"Tourada - la corrida portoghese"
una scena di "Era uma vez uma malandreca"
(C'era una volta una monella)
con Ângela Patrícia Luís De Oliveira Salvador
e la piccola Beatrice De Oliveira Salvador Bruno
Un altro autore che continua a fare riferimento al cineclb FEDIC è Roberto Pirodda che nel 2005 presenta "S.Efisio 2K" e incanta i soci con i colori dei costumi sardi che sfilano il primo maggio:
Nel 2009 una socia del cineclub, l'autrice Paola Sappia, realizza due corti: "Triangolo scaleno", un'interessante fiction che fotografa, con un occhio al manifesto Dogma 95 pubblicato dei registi danesi Lars von Trier e Thomas Vinterberg, le vicende di un complesso rapporto sentimentale di una donna, e "Le porte del cielo", un corto di 3 minuti
(nella seconda versione con la voce off di Pio Bruno) che viene selezionato al concorso cagliaritano "3 minuti di celebrità"
ed alla prima edizione del festival Skepto a Cagliari
Marcello Enardu e Paola Sappia
nel trailer di "Triangolo Scaleno"
"Le porte del cielo"
Dopo un lungo periodo di interruzione delle attività del cineclub, Romano Widmar lascia la Presidenza per motivi di salute e nel 2011 vengono indette nuove elezioni tra i soci:
viene eletto Pio Bruno.
Pur seguendo l'esperienza di Widmar, la nuova gestione cerca di dare maggiore impulso agli incontri dei "lunedì FEDIC" impostando delle serate tematiche che tengano anche conto degli ultimi sviluppi nel frattempo apportati dall'informatica nella produzione di video
Ardua impresa: ai nuovi soci, realtà più fluida e sfuggente rispetto alla fisionomia dei vecchi videoamatori, o cine-dilettanti come si diceva negli anni '50, viene offerta la possibilità di uscire dai nuovi ambiti della solitaria fruizione di video on-line, con la proposta, di volta in volta differente, di un confronto tra produzioni cinematografiche indipendenti, amatoriali, semi-professionali e professionali, inserendo anche forme di video prima non prese in considerazione ma che fanno parte della realtà mediatica nella quale siamo immersi (videoclip, spot pubblicitari, book-trailers), tra film dei decenni passati e nuove produzioni, tra realizzazioni di autori locali e altre internazionali, da godersi in una sala con grande schermo a diretto contatto di gomito con altri soci di diverse generazioni, come momento di crescita culturale e personale.
Oggi, dopo 5 anni di attività serrate che hanno visto una crescita costante del numero dei soci, per lo più cinefili, sempre nell'intento di allargare la partecipazione alle attività del cineclub, si continua a dare una particolare importanza alla comucazione degli eventi: l'elaborazione di affiches che promuovono il tema della serata, l'apertura della pagina Facebook, la ricerca di informazioni dettagliate sulle opere proiettate e sugli autori da fornire ai presenti in sala ed eventualmente una breve esegesi allo scopo di stimolare la discussione; incentivare la collaborazione con le altre realtà dell'associazionismo (FICC in primis, oltre alla storica collaborazione con la Cineteca Sarda), acquisire con i seppur scarni fondi del cineclub del materiale video che possa permettere ai soci di realizzare lavori video targati FEDIC e infine riunire in un sito web la storia e il materiale del cineclub ed eventualmente allargare la discussione ad un blog.
Tempo permettendo per un'attività che, è bene saperlo, è essenzialmente gratuita e unicamente guidata dalla passione.
Durante questa nuova gestione, alcuni autori FEDIC come Franca Todde, o occasionalmente FEDIC come Tore Ximenes, ambedue provenienti da esperienze teatrali, hanno dato un contributo notevole alle serate del cineclub
con diverse produzioni personali di tutto rispetto:
"Once upon a time in summer 2010"
di Tore Ximenes
trailer del corto "Laissan" (2013) scritto e diretto da Franca Todde con la collaborazione del regista Federico Rescaldani,
protagonisti Ângela Patrícia Luís De Oliveira Salvador Bruno
e Toty Resta
Anche il pittore Piero Ligas, insegnante e campione di atletica leggera, ha presentato diversi suoi lavori come socio FEDIC, alcuni realizzati con i suoi alunni di scuola media, altri personali, espressione di una più intima sensibilità
È però doveroso sottolineare come probabilmente sia stata Francalisa Iannucci ad aver rappresentato al meglio lo spirito del Cineclub, continuando imperterrita, nonostante l'età, a realizzare documentari e fiction sempre più elaborati concettualmente e che, pur essendo amatoriali, evidenziano un desiderio personale di esprimersi attraverso il video che va aldilà delle tendenze e delle mode e che va valutato in un senso artistico più ampio.
alcune locandine delle serate nelle quali sono state proiettate opere della Iannucci, o interamente dedicate ai suoi film :
( un click sulle immagini per ingrandirle.... )
una breve sequenza
del lungometraggio
di Francalisa Iannucci
"Roma-Milano - destinazione H"
con Pietro Cruccas
Francalisa Iannucci
oggi
Uno degli ambiti storicamente di interesse del Cineclub FEDIC è stato, e continua ad essere, quello della SCUOLA e difatti diversi autori e molti dei soci attuali, provengono dal mondo della scuola. Un interesse che si attua in molteplici attività e se sin dai suoi esordi i soci del Cineclub si prodigavano a portare nelle scuole proiettori per organizzare la visione di film che potessero sollecitare l'interesse culturale delle nuove generazioni e divulgare il linguaggio cinematografico, oggi i rapporti con la scuola seguono sostanzialmente due strade:
1) l'organizzazione di serate di proiezioni dedicate a tutti quei lavori che in numero crescente e soprattutto con qualità crescente, vengono realizzati nelle scuole, e permetterne così la divulgazione, 2) un supporto alla realizzazione di corti nella scuola, mettendo a disposizione materiale e offrendo consigli e competenze.
2011
2016
2013
2017
2014
2018
2015
2019
Diverse le tipologie di lavori "scolastici" che il Cineclub ha avuto l'opportunità di proiettare: lavori realizzati completamente dagli alunni, dal soggetto alla sceneggiatura, dalle riprese al montaggio, sempre sotto la supervisione del docente oppure lavori realizzati con gli alunni che partecipano in prima persona a tutte le fasi su precise indicazioni di un docente esperto; o ancora lavori affidati ad esperti esterni che guidano in particolare le fasi del "tournage", durante il quale gli alunni sono gli interpreti, e che si occupano professionalmente delle fasi della post-produzione.
"Bluverderossarancio" (1984)
gli alunni di una classe di un liceo artistico di Cagliari,
creano un'animazione: nel video vediamo tutti i lavori preparatori e infine l'animazione, sotto la guida dei docenti Primo Pantoli
e Francalisa Iannucci
Ne "La mia vita è un hobby" (1988)
i ragazzi di una terza media di Quartu S.Elena, parlano dei loro hobby, guidati dalla loro insegnante
Francalisa Iannucci
"Cartini animati" (2011) una bella animazione degli alunni di una scuola primaria "Marconi" di Roncaglia (Padova) guidati dalla maestra Raffaella Traniello
alcuni dei vari lavori realizzato con classi della primaria dell'Istituto Comprensivo "Su Planu" di Selargius" ("Non ti voltare" del 2013, "L'ulivo Shalom" del 2014 e "Nevè" del 2015): tutti centrati su tematiche legate alla Shoah elaborate dagli alunni, sono stati tecnicamente realizzati grazie alle competenze professionali del giovane regista Remo Congia
"Gli altri" (2015)
dell'Ist. Compr. di Senorbì/Suelli (CA), testi elaborati dagli alunni sulle leggi razziale del '38 e sulle discriminazioni in genere, coordinamento dei docenti Fabio Casta e Mauro Baccoli
"Ragazzi Contro" (2015)
dell'Ist. Compr. 1 e 2 "La Marmora" di Monserrato (CA), elaborato dagli alunni di una terza media, una riflessione originale sulla I Guerra Mondiale sotto la supervisione delle docenti Annunziata Argiolas e Valeria Patané
L'incredibile "Rap Battle" (2015).
Assieme ad un altro video ("The revenge") è opera di un gruppo di alunni di una quinta
del Liceo Scientifico "Brotzu" di Quartu S.Elena (CA);
i ragazzi hanno realizzato tutto da soli, partendo dalle lezioni dell'insegnante di inglese Roberta Mandis (socia FEDIC): liberamente ispirati a due classici della letteratura ("Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austin e "Grandi speranze" di Charles Dickens), hanno quindi creato liberamente, in un inglese fìuente, un testo nel quale i personaggi dei due romanzi si incontrano
e, in "Rap Battle", entrano in competizione
secondo i cliché delle "battaglie rap"
dal 2017: il Cineclub FEDIC e la scuola (in 6 minuti e mezzo)
Collaborazione in ASL (Alternanza Scuola Lavoro) tra il Cineclub FEDIC Cagliari e alcune scuole cagliaritane tra le quali l'Istituto di Istruzione Superiore "De Sanctis-Deledda" di Cagliari per la produzione di video e la divulgazione del linguaggio cinematografico
È bene sottolineare uno degli aspetti sicuramente più interessanti di questi ultimi anni, ovvero il fatto che alle serate del cineclub FEDIC hanno partecipato una miriade di autori locali, giovani, giovanissimi e meno giovani, che sono riusciti a realizzare opere di grande valore espressivo, hanno dimostrato di ben padroneggiare il meglio che la tecnologia offre e rappresentato una ventata di novità per il cinema indipendente, o il cinema tout court, imponendosi come un punto di riferimento per tutti, e noi siamo lieti di avere in parte contribuito a farli conoscere:
quindi non solo artisti affermati come Marco Antonio Pani, Daniele Atzeni e Paolo Carboni che hanno dato lustro, e continuano a darne, al cinema (e alla programmazione del cineclub), ma anche un numero incredibile di nuovi talenti sardi, moltissimi poco più che ventenni, che realizzano opere di ottimo livello, spesso con modalità professionali, benchè agli esordi, come Joe Bastardi, Theo Putzu, Giampietro Balia, Tore Iantorno Asta, Marco Cadinu, Giovanni Pintus, Gabriele Meloni, Marco Oppo, Simeone Latini, Massimo Gasole, Antonio Meloni, Michela Anedda, Federico Rescaldani, Roberta Aloisio, Luca Percivale, Marco Gallus, Giacomo Costa, Fabio Ortu, Franco Fais, Guido Daidone, Maurizio Casu, Ivana Busu, Maria Grazia Esu, Matteo Incollu, Luigi Corda, Andrea Mereu, Giuseppe Lai, Remo Congia, Ignazio Mascia, Franca Todde, Roberto Pili, Alberto Diana, Andrea Anglani, Enrico Ciccu, Monica Serra, Michela Medda e Bruno Mameli, Matteo Campulla, Riccardo Atzeni, Antonino Pirellas, Andrea Marras, Domenico Piras, Antonio Deiana, Roberta Martucci, Marcello Rizzo, Francesco Pupillo, Chiara Sulis, Nicola Federico Onnis,
e mi scuso se non riesco a citarli tutti.